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L’alchimia

Gli elementi, i minerali, i metalli e la loro trasformazione

L’alchimia

Il sapere alchemico, protagonista dei magnifici volumi di questa sezione, non esiste più nei modi in cui un tempo era conosciuto e praticato, ma alcune sue forme e ragionamenti sono stati utili alla definizione di saperi scientifici.

Nel corso dei secoli varie letture sono state date del sapere alchemico: alcuni hanno pensato fosse una sorta di protochimica, altri l’hanno concepita come un sapere pratico-spirituale, volto tanto a mutare e perfezionare minerali, metalli e sostanze di carattere vegetale o animale, quanto a trasformare lo spirito del praticante.

Francescanesimo e alchimia

Nonostante i non pochi divieti ecclesiastici, molti illustri esponenti dell’Ordine francescano subirono il fascino dell’alchimia; alcuni studiosi di pronto ingegno, cercatori instancabili degli arcani della natura, scrissero rinomati trattati dedicati a questa materia. Un esempio emblematico è la grande “enciclopedia alchemica” attribuita a fra Bonaventura da Iseo, il Liber Compostelle, una straordinaria raccolta di esperimenti e ricette, selezionati tra quelli messi a disposizione dalla grande tradizione alchemica araba e latina: un vasto repertorio a cui attingere in base alle varie necessità del momento.

Curiose miscellanee

Viva curiosità suscitano i singolari manoscritti miscellanei, veri protagonisti di questa sezione. Sono raccolte di trattati in latino e italiano, legati al nome dei più conosciuti autori della tradizione alchimistica: celebri francescani come Ruggero Bacone, Giovanni da Rupescissa, Raimondo Gaufredi e lo stesso Frate Elia di Assisi, uno dei primi compagni di san Francesco.

In alcuni casi i testi enigmatici, inusuali e suggestivi, affrontano dibattute questioni sulla natura degli elementi, sulla possibilità della loro combinazione e trasformazione, oltre che sulla realizzazione della pietra filosofale e la preparazione di portentosi medicamenti.

Altri, invece, senza particolari risvolti metaforici, descrivono pratiche di laboratorio. Ampio è l’uso di mezzi grafici come tavole combinatorie e figure circolari, variamente complicate da triangoli e quadrati inscritti. Le tavole contengono anche numerosi disegni di alambicchi, cucurbite, storte ed attrezzi necessari alla distillazione quali forni, tubi di raffreddamento e vasi di vario tipo per la raccolta del distillato.

La prima antologia

A chiudere questa sezione è un’interessante antologia a stampa dei più importanti autori della tradizione alchemica arabo-latina, in particolare Pietro Bono da Ferrara, pubblicata da un semisconosciuto francescano calabrese del Cinquecento, Giano Lacinio, che intendeva riportare alla luce la vera arte dell’alchimia, oscurata e svilita da tanti falsi maestri.