L’istruzione non è il riempimento
di un secchio, ma l’accensione
di un fuoco
–W.B.Yeats
La prima installazione del nostro percorso espositivo illustra il Cantico, il seme che genera nei discepoli di Francesco la scintilla da cui si sviluppano secoli di riflessioni, studi e speculazioni, attraverso un’attitudine ispirata e profonda. Prima l’illuminazione e l’intuizione, poi la dedizione, la quieta ripetizione, lo studio appassionato.
Il Cantico diventa installazione immaginifica in cui gli elementi della natura, fratelli e sorelle dell’uomo rappresentano il ciclo infinito della vita.
Il seme del Cantico genera l’albero della conoscenza e un diverso modo di intendere la vita e la cultura. In ogni sezione della mostra, l’uso del multimediale ci porta in un viaggio figurato tra le pagine di antichi manoscritti e libri per comprendere i gesti e le abitudini degli studiosi che li realizzarono. Disegni, annotazioni, formule e immaginari fanno da contrappunto visivo a quell’opera mondo della lingua italiana che è il Cantico.
L’armonia melodiosa del Creato è compiuta con l’apporto di tutte le creature, animate e inanimate. Il nostro viaggio attraverso i manoscritti del Sacro Convento è una polifonia di cui ascoltiamo ogni singola traccia e a cui fornisce il suo contributo ogni singola nota. La musica di Laudato Sie, nove diverse voci, corrispondenti ai temi e alle sezioni della mostra, intona infine una voce corale per immergerci nella polifonia del Cantico nel quale riconosciamo l’unicità e la bellezza dell’universo.